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Gennaio 2018


CHIESA “OSPEDALE DA CAMPO” -
MESSAGGIO PER I GIOVANI

Parrocchia san Giovanni Battista di Garbagnate Milanese, 1 febbraio 2015

Miei cari giovani,
la luce del vostro cuore rischia di spegnersi mentre il mondo è immerso nel buio più profondo con le sue false luci che, una dopo l’altra, si oscurano. Sembra che il regno delle tenebre stia dominando, ma voi non temete: il vostro futuro è rischiarato da una grande luce, una luce che dà forza, speranza e, soprattutto, amore: questa luce è Gesù!

[Giulio: mentre Maria parlava, in visione, mi mostrava l’umanità in cammino verso una grande luce che è Cristo. Tutte queste persone erano, in un modo o nell'altro, ammalate e tutte venivano curate e nutrite coi sacramenti della Chiesa che davano loro la forza per continuare a camminare verso la luce di Cristo. Maria mi diceva: “Vedi? Siete tutti ammalati, tutti soggetti alla morte a causa del peccato e tutti in cammino verso colui che può guarire: Gesù”].

Egli, miei cari figli, può dare un senso alla vostra vita e illuminare il vostro cammino. Correte incontro a lui e a lui aprite il vostro cuore, e allora la vostra mente si aprirà e sarete in grado di comprendere il senso della vita: Gesù.
Lui vi spetta nei sacramenti e nella sua Parola per dare risposta ai vostri interrogativi sul significato profondo della vita: il senso della sofferenza, il senso della morte, il senso della incomprensione e del disprezzo per la vita ...
Voi giovani, incontrando la luce di Cristo, collaborate con lui a ripulire e rischiarare il mondo dalle tenebre.
Vi porto una sua parola: “amate e sarete amati da me!”.

[Giulio: Nella visione un Soffio proveniente dall'alto ripuliva il mondo e i giovani che hanno incontrato Cristo vengono associati a quest’azione purificatrice del soffio dello Spirito Santo].

 


 

L'1 febbraio 2015 ci eravamo riuniti in preghiera presso la chiesa san Giovanni Battista di Garbagnate Milanese su indicazione della Vergine santa che aveva preannunciato di voler dare un messaggio per i giovani.
L’apparizione ebbe luogo alle ore 12.00 nell’area verde che, uscendo dalla chiesa, si trova sulla destra. Giulio spiegò che, giunto in quel luogo, era come se Maria lo stesse aspettando: era in veste di Sposa e coi piedi scalzi.
Il messaggio inizia con una disincantata descrizione della condizione del mondo con le sue false luci che, una dopo l’altra, si stanno spegnendo, lasciando un grande vuoto di valori, ideali e sentimenti.
Il regno delle tenebre sembra trionfare anche nel cuore di tanti giovani che dovrebbero manifestare gioia ed entusiasmo per la vita, mentre, nell’intimo, sono oppressi dalle stesse tenebre che oscurano la società.
Ma ecco la “buona notizia” che Maria rivolge loro: “voi non temete! Il vostro futuro è illuminato dalla grande luce di Cristo che dà forza, speranza e, soprattutto, amore”.
Segue una visione della situazione dell’umanità dal punto di vista di Dio: una moltitudine di persone ammalate in cammino verso Cristo. È l’esodo dell’umanità che, con tutto il suo carico di affanni e malattie, procede da questo mondo di tenebra verso la luce di Cristo. Tutti ammalati perché tutti feriti dal peccato e, per questa ragione, tutti destinati a morire.

Ma ecco la “buona notizia” che Maria rivolge loro: “voi non temete! Il vostro futuro è illuminato dalla grande luce di Cristo che dà forza, speranza e, soprattutto, amore”.
Segue una visione della situazione dell’umanità dal punto di vista di Dio: una moltitudine di persone ammalate in cammino verso Cristo. È l’esodo dell’umanità che, con tutto il suo carico di affanni e malattie, procede da questo mondo di tenebra verso la luce di Cristo. Tutti ammalati perché tutti feriti dal peccato e, per questa ragione, tutti destinati a morire.
Ma ecco la novità introdotta da Gesù nella storia del mondo: questa condizione di morte non è più l’ultima parola sulla vicenda umana. Grazie al suo sacrificio, Gesù ha liberato l’umanità oppressa aprendole le porte del suo regno eterno (cf. Col 1,13-14); per cui la meta finale a cui siamo destinati non è più la morte ma la felicità e la pienezza della vita eterna in Cristo.
In questo percorso l’umanità sofferente è curata e sostenuta dai sacramenti che Gesù ha affidato alla sua Chiesa affinché li dispensi agli ammalati nel corpo e nello spirito.
Così facendo la Chiesa opera in sintonia col mandato di Gesù che “convocò i dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi” (cf. Lc 9,1-2).
Nei sacramenti amministrati dalla Chiesa è Gesù stesso che continua ad operare per comunicare all’umanità sofferente i frutti del suo mistero pasquale (perciò sono efficaci indipendentemente dalla santità del ministro).
Non sono un premio per i virtuosi ma l’alimento soprannaturale e la medicina spirituale che Gesù ha affidato ai suoi ministri affinché li dispensino alle folle di disperati e di bisognosi che lo seguono (vd. Mc 6,37: “Voi stessi date loro da mangiare”). Solo annunciando fedelmente la parola di Dio ed elargendo a piene mani questi sacramenti a quanti ne hanno bisogno la Chiesa adempie alla sua missione di “sacramento universale di salvezza”, secondo la bella espressione del Concilio Vaticano II (Lumen gentium, 48), e “Ospedale da Campo”, secondo l’auspicio di papa Francesco nell’intervista col direttore di “Civiltà Cattolica” p. Antonio Spadaro:

“Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un “ospedale da campo” dopo una battaglia. 

È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso”.
Il messaggio di Maria ai giovani termina con l’esortazione a lasciarsi illuminare da Cristo, il solo capace di dare senso e valore alla vita. Mediante i sacramenti e l’ascolto della Parola di Dio, Gesù li incontra per rafforzarli e dare risposta ai loro interrogativi sul significato profondo della vita.
Questo incontro dei giovani con Gesù è proposto sul modello dell’esperienza di Giovanni, il più giovane degli apostoli e il più amato dei discepoli, e, secondo Maria, li rende autentici collaboratori di Cristo e dello Spirito Santo nell'opera di purificazione e illuminazione del mondo.

 


 

  • Con gioia vi comunichiamo che il cammino dell’Associazione Sposa di Sion prosegue con la nascita di un nuovo gruppo missionario in Campania, a Scario: un caloroso benvenuto ai fratelli e alle sorelle che ne fanno parte!
  • Il prossimo 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio e Giornata della Vita Consacrata, esprimeremo col gesto di prendere la Medaglia di Gesù sorridente e della Croce la nostra volontà di consacrarci al servizio del regno di Dio accogliendo la chiamata di Maria Sposa della Famiglia nell’Associazione Sposa di Sion.
    Questa Giornata è una grande festa per tutta la Chiesa: “Sono migliaia i consacrati e le consacrate in tutto il mondo che accolgono il dono della vocazione con gioia e disponibilità nei molteplici carismi, impegnandosi a costruire la pace e la fraternità, nonostante le difficoltà”, si legge in un comunicato della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica: “Viviamo un momento della storia umana bisognosa di un senso vocazionale della vita”, sottolinea il prefetto, card. João Braz de Aviz: “A noi serve un progetto, una fonte di senso esistenziale, carico di gioia e di speranza. Noi consacrati fin dall'esperienza battesimale, inseriti nella vita di Dio e nella sua famiglia, la Chiesa, siamo eredi del patrimonio vocazionale e carismatico della Chiesa e sentiamo la gioia e il dovere di custodirlo e promuoverlo”.
  • Infine, affidiamo sempre al sostegno della vostra preghiera, i prossimi viaggi missionari in Congo ed Etiopia e la causa della pace in queste nazioni.

Pace, forza e gioia.

p. Associazione Sposa di Sion
il presidente
Angelo Ansalone

Lainate, 30 gennaio 2018
70° anniversario della morte di Gandhi

“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso. Credere in qualcosa e non viverla, è disonestà. Il coraggio è il primo requisito della spiritualità. Scopri chi sei e non avere paura di esserlo. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
(M. K. Gandhi)