Novembre 2017
IL VANGELO DI MARIA - Messaggio per la Chiesa universale
Chiesa di Sant’Anna a Gerusalemme, 31 maggio 2014
Gerusalemme: chiesa di Sant’Anna
Cari figli,
là dove il cuore di mio Figlio è stato spremuto fino a dare l’ultima goccia del suo sangue, e là dove Abramo ha dimostrato il suo grande amore, la terra freme nel vedere il Cielo che scende a toccarla là dove l’antica promessa aspetta che i cuori si aprano.
Vi porto ora una bella notizia: Dio sta per adempiere l’antica promessa e per mezzo del Seme di Abramo tutte le famiglie della terra saranno benedette! Ora, Dio, nel suo grande amore, vi implora: aprite il vostro cuore al tocco di Dio, alzate lo sguardo in alto e vedrete lo Sposo Gesù tornare sulle nubi del cielo. Raccogliete le gocce del suo amore e nutritevi di esso, perché solo nutrendovi di questo amore potete generare amore, è questo che troviamo nel profondo di questo seme. Solo coltivando questo seme lo possiamo far germogliare affinché porti il suo grande frutto: l’amore.
Pregate il 2 di ogni mese perché il tempo si compia; il 2 di ogni mese è il giorno a me consacrato: invitate alla preghiera in questo giorno.
Pregate per le famiglie, pregate per la Consacrazione dei figli di Abramo.
Nel prossimo futuro capirete il significato di tale richiesta.
Vi porto la benedizione di Gesù e, soprattutto, il suo sorriso.
Questo messaggio fu trasmesso a Giulio durante l’apparizione della Vergine santa avvenuta a Gerusalemme, nella cripta della chiesa di Sant’Anna, in occasione della Veglia di preghiera per la pace in Medioriente promossa dall’Associazione Sposa di Sion nel maggio 2014.
Parlando della Città Santa come luogo del sacrificio di Cristo, prefigurato nell’episodio biblico della “legatura d’Isacco”, Maria riprende l’immagine del “Cielo che tocca la terra” (già presente nel messaggio per la comunità islamica del 12 settembre 2006), descrivendo ora anche la reazione della terra che “freme nel vedere il Cielo che scende a toccarla”.
In questo contesto, così ricco di simbolismo sponsale, l’uso che Maria fa del verbo “fremere”, applicato alla Città Santa, rimanda ai versi del Cantico dei Cantici in cui si parla del “fremito” dell’amata al “tocco” dell’amato che cerca di introdurre la mano nella feritoia della porta (Ct 5,4), e al brano di Isaia 62,4-5 in cui il profeta descrive l’amore appassionato dello Sposo-Creatore per la Sposa-Città Santa di Gerusalemme:
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma tu sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra, Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposerà il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
Molto significativo anche il riferimento all’antica promessa fatta ad Abramo in Gen 12,2-3: ne attendiamo il compimento da millenni, ma il messaggio dice che, in realtà, è “l’antica promessa in attesa che i cuori si aprano!” Come dire che se questa antica promessa non si è ancora realizzata, non dipende da Dio che ritarda ad adempierla, ma dal suo popolo che non è pronto ad accoglierla, perchè il suo cuore rimane chiuso.
Ma, ecco, finalmente, la “bella notizia”, che potremmo definire “il Vangelo di Maria per quest’epoca”:
“Vi porto, ora, una bella notizia: Dio sta per adempiere l’antica promessa e, per mezzo del Seme di Abramo, tutte le famiglie della terra saranno benedette!”
Questa è la grande novità che, oggi, Dio sta operando nel contesto della Chiesa e della Famiglia abramica, a favore di tutta l’umanità: l’antica promessa di benedizione per tutte le famiglie della terra, rivolta circa 3800 anni fa ad Abramo, sta per realizzarsi, proprio in questo tempo! Questa “tempistica” sembra la risposta di Dio al piano del demonio che, proprio in quest’epoca, sta raggiungendo il suo obbiettivo di spingere l’umanità all’autodistruzione di una guerra atomica.
Particolare di un quadro di Shezarahel sulle tre religioni monoteiste
Nella scorsa Lettera di ottobre, avevamo dato notizia dell’imminente viaggio in Israele-Palestina. Grazie alla preghiera di tanti fratelli e sorelle che ci sostengono spiritualmente, anche questa iniziativa, che ha coinvolto Massimo, Francesco e me, ha raggiunto i suoi principali obbiettivi:
- quattro giorni di preghiera ad Ebron, in Cisgiordania, presso le Tombe dei patriarchi;
- l’incontro con Daud Nasser presso la Tenda delle Nazioni, a sud di Betlemme, a sostegno delle iniziative di resistenza non-violenta che da decenni la famiglia Nasser promuove per fronteggiare i tentativi di esproprio del loro terreno da parte dello Stato d’Israele;
- l’incontro a Gerusalemme con Ruben Berger, responsabile della comunità ebreo messianica “Keilat Hamashiah”;
- il pellegrinaggio a Gerico sul Monte delle tentazioni e alla Fonte del profeta Eliseo;
- l’incontro con Rahel, ebrea ortodossa residente in Israele, molto impegnata nel movimento per la pace che unisce leader religiosi e numerosi operatori di pace, soprattutto donne israeliane e palestinesi, delle diverse tradizioni religiose presenti in Medio Oriente;
- l’incontro con mons. Pierbattista Pizzaballa, arcivescovo e amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Lo scopo di tutti questi incontri è sempre lo stesso: dare corpo al piano spirituale di pace per il Medio Oriente proposto da Maria, ponendo le basi per giungere alla Consacrazione dei figli di Abramo e delle terre e nazioni mediorientali da parte del Santo Padre insieme ad una rappresentanza ebraica e musulmana.
Come sappiamo da queste “rivelazioni particolari”, questo passaggio è indispensabile per incidere alla radice sulle cause spirituali delle violenze in Medio Oriente e degli attuali rischi di guerra globale nel mondo.
Sembrerebbe che dall’alto il patriarca Abramo sorrida e interceda presso il Dio Unico a favore di questo progetto, dal momento che già vari leader religiosi di Gerusalemme, sia ebrei che musulmani, hanno dato il loro appoggio a questa iniziativa spirituale di pace, in attesa che anche i pastori della Chiesa cattolica si esprimano in maniera autorevole e definitiva.
Possiamo concludere questa Lettera con una citazione dell’amico ebreo messianico Ruben Berger incontrato in ottobre a Gerusalemme.
Questo libro, che non conoscevamo fino a poche settimane fa, è intitolato Preparate la via al Signore! La comunità di Gesù negli ultimi tempi, il suo compito, la sua preparazione (edizioni Beth-lehem) ed è stato stampato nell’aprile 2003, due anni prima dell’inizio delle apparizioni di Maria a Mazzo di Rho:
« “Alzati amica mia, mia bella e vieni!”. Il Signore vuole condurci sempre più avanti; Egli dice alla sua Chiesa: “alzati e vieni con me!” Egli parla alla Sua Sposa e le dice” Ti voglio prendere con me e condurti a una comunione più profonda”. Ma c’è una domanda che ci viene posta: siamo pronti a questo? Nel profondo del mio cuore sento che questo desiderio forte di Gesù è presente tra molti credenti, che esiste la volontà di seguirlo, la volontà di continuare a camminare con Lui, in modo sempre più profondo. Il Signore ha il Suo cammino per la Sua Chiesa. Egli guiderà la Sua Sposa sino alla fine, sino al pieno adempimento di ciò che Egli ha preparato per lei. A noi spetta dare una risposta e dire al Signore: “Sì, Signore, Ti voglio seguire, voglio seguire l’Agnello ovunque Egli va”. E’ questa l’unica cosa che Egli ci chiede. [...] Attraverso la testimonianza della Sposa molti saranno attirati allo Sposo, allo stesso amore per Lui. [...] Negli ultimi tempi la Sposa sperimenterà persecuzione. [...] Questa persecuzione condurrà alla fine la Sposa verso l’unità tra tutti coloro che amano il Signore sopra ogni cosa, siano essi cattolici, protestanti o ebrei. Gesù porterà la Sposa all’unità, proprio secondo quello che era stato il Suo desiderio e la Sua preghiera (cfr. Vangelo di Giovanni, cap. 17)».
Un caro saluto a tutti!
p. Associazione Sposa di Sion
il presidente
Angelo Ansalone