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Marzo

Lettera di marzo 2015                 Lainate,  13.03.2015

 

QUANDO IL CIELO SI TINGERA' DI ROSSO

 

Messaggio del 5-6 aprile 2006



Cari figli,

io sono la Sposa della famiglia e Madre di tutta l’umanità. La mia presenza sulla terra è per aiutarvi a divulgare il Regno di mio Figlio e far conoscere il valore del suo Sangue.

E’ giunto il tempo di sfoderare le nostre spade e discendere nel campo di battaglia contro Satana e i suoi demòni che vogliono portare l’umanità all’autodistruzione, ma ciò verrà impedito dal Sangue prezioso di mio Figlio.

Il mondo conosce il nome di Gesù, ma conosce poco il valore del suo Sangue e non crede pienamente alla sua presenza nella Santa Eucaristia.

Ora vi esorto ad usare la spada dello Spirito per difendere e convertire il cuore delle persone. La preghiera, la Santa Eucaristia, la recita del Santo Rosario, la meditazione della Rivelazione sono armi infallibili e contro di esse nulla può Satana e la sua sconfitta è sicura. Ma ora sull’umanità incombe un grande castigo che Dio porterà proprio per impedire a Satana di realizzare i suoi propositi; l’umanità deve riconoscere che senza Dio è morte sicura. Aiutate e convertite il cuore di tante persone, tale azione fermerà il braccio di Dio.

Io vi invito: unitevi a me nella recita del Santo Rosario, insieme possiamo incatenare il mondo; sì, lo possiamo incatenare con la catena del Santo Rosario: ogni cuore che si converte è un anello che si unisce a questa catena. Attraverso questi misteri di salvezza possiamo ancora una volta intercedere presso Dio e presso mio Figlio, per impedire quel grande castigo che sta per sconvolgere il mondo. Possiamo fermarlo!

Usciamo dal letargo spirituale e proclamiamo al mondo la buona novella predicata da mio Figlio, non vergognatevi di essere seguaci di Gesù, fatelo con la parola ma soprattutto con il vostro comportamento.

Ogni 2 del mese è un giorno a me caro, consacrate al mio Cuore Immacolato voi e tutte le cose che avete e rendete visibile al mondo la vostra fede.

Ogni 2 del mese fate pendere dalle vostre corone la croce salvifica di mio Figlio; pregate pubblicamente il Santo Rosario, nelle strade, nelle piazze, fate vedere pubblicamente che siete a me consacrati e che siete testimoni coraggiosi,  e io vi prometto che in quel giorno nessuna cosa potrà ferirvi.

Consacrate al mio Cuore Immacolato le nazioni eredi della promessa di Abramo: là dove sorgono i tre grandi fiumi, là dove si dividono e dove si riuniscono, non questa generazione, non nella prossima, ma a metà della terza generazione saranno consacrate al mio Cuore Immacolato, ma tutto ciò accadrà dopo che tanti figli di Dio avranno versato il proprio sangue.

Fermate la mano che per la seconda volta colpirà il Santo Padre; se non sarà fermata la mano assassina il mio cuore sarà squarciato. Accadrà questo quando tutto il mondo sarà in festa in onore del mio cuore. Pregate perché anche questa volta ciò non accada, perché sarebbe una vittoria per Satana e il suo esercito.

Venite in questo luogo il 2 di ogni mese, portate le famiglie bisognose e non solo, portate anche i vostri malati e io come già faccio elargirò tante grazie.

Molti segni in futuro accompagneranno questo luogo, ma ora desidero la conversione dei vostri cuori.

Pregate e trasformate la vostra vita, unite le famiglie e sostenete chi è caduto, predicate che Gesù è l’unica salvezza in grado di liberare l’umanità dalle sue infermità.

Pregate, pregate, pregate per la pace nel mondo, perché tanti figli aspettano di essere toccati nel loro cuore, fate penitenze e invocate la clemenza di Dio.

Ma se l’umanità resterà indifferente a tutti i mezzi che Dio sta dando per la salvezza del mondo, allora nulla si potrà fare e il braccio di Dio colpirà pesantemente.

Quando il cielo si tingerà di rosso ed ogni cosa sulla terra si colorerà, sappiate che il castigo di Dio è vicino ed allora non vi resterà che rifugiarvi sotto il mio manto e forse io vi potrò proteggere. Ma tutto si può trasformare col vostro impegno, unitevi alla battaglia spirituale, io sarò a capo di questo esercito la cui arma sarà quella espressa dalla parola di mio figlio: l’amore.



*****



Questo 6° messaggio fu trasmesso a Giulio in occasione dell’apparizione della Santa Vergine avvenuta nella Chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo (tra l'altare centrale e il tabernacolo) nella veglia di preghiera tra il 5 e il 6 aprile 2006. Presenti alla veglia anche alcuni sacerdoti della Città di Rho.

 

E' il messaggio in cui si annunciava il grave rischio di attentato a Papa Benedetto XVI° e in cui, per la prima volta, si introduce un tema che in seguito ricorrerà spesso: l'importanza di consacrare le nazioni eredi primogenite della promessa fatta ad Abramo, al fine di scongiurare l'incombente castigo di Dio sull'umanità rimasta sorda e indifferente al suo appello alla conversione.

Ma in questa lettera che cade nel tempo di Quaresima, vorrei approfondire la parte iniziale del messaggio.

 

Maria si presenta con i due titoli che la identificano come “Sposa della Famiglia” e “Madre dell’umanità”, mettendo subito in chiaro il motivo della sua presenza sulla terra: la divulgazione del Regno di Cristo e del valore del suo Sangue.

 

Si tratta di due temi centrali del cristianesimo che risalgono alla primissima predicazione di  Gesù: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo.” (Mc 1,15)  L’avvento del Regno di Dio, preannunciato dai profeti e a lungo atteso da Israele, è il centro dell’annuncio messianico di Gesù e il cuore del suo Vangelo.

Non è più una promessa per il futuro perchè “oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udito.” (Lc 4,21)  Il Regno di Dio, già presente nella persona e nell’opera di Gesù, trova nella sconfitta di Satana (“se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il Regno di Dio” - Mt 12,28), nella definitiva raccolta del popolo di Dio e nella remissione dei peccati i segni più concreti e visibili della sua presenza nel mondo.   

 

Riprendendo il tema dell’annuncio del Regno, Maria ci riporta agli inizi della predicazione di Gesù in Galilea, dove tutto è iniziato, affinchè anche la Chiesa, che di questo Regno rappresenta la primizia, possa riacquistare quella forza di testimonianza e di annuncio che ebbe nell’epoca apostolica.

La cristianità ha bisogno di riscoprire la forza dell’annuncio del Regno proclamato da Gesù. Sapientemente la Chiesa ha riproposto ai fedeli la riflessione su questo tema nella preghiera del Rosario nel terzo “mistero della luce”: la proclamazione del Regno di Dio.

 

Il tema del Regno, nella prospettiva di Maria, è immediatamente seguito da quello del valore del sangue di Gesù: “Satana e i suoi demòni vogliono portare l’umanità all’autodistruzione, ma ciò verrà impedito dal Sangue prezioso di mio Figlio.

Il mondo conosce il nome di Gesù, ma conosce poco il valore del suo Sangue e non crede pienamente alla sua presenza nella Santa Eucaristia.”

 

Il tema del valore del sangue di Cristo fu certamente uno degli argomenti più scandalosi della predicazione di Gesù. Per rendersene conto bisogna ricordare il divieto assoluto del sangue presente in tutta la Bibbia. Dopo il diluvio Dio permette all’umanità di cibarsi di carne animale. E’ una concessione motivata dalla decisione di tollerare quest’umanità dal cuore incline al male fin dall’adolescenza (Gn 8,21), che non riesce più a vivere secondo il progetto originario di Dio manifestato in Eden. L’uomo potrà cibarsi dell’animale ma non prima di aver fatto fuoriuscire tutto il suo sangue, perché il sangue è la vita (Gn 9,2-4) e la vita appartiene solo a Dio:

“Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello” (Gn 9,5).

Questo divieto del sangue verrà riconfermato nel Concilio di Gerusalemme in cui gli apostoli non imporranno ai cristiani provenienti dalle nazioni, cioè di origine non giudaica, la circoncisione  ma di “astenersi dalle carni soffocate e dal sangue” (At 15,20.29/21,25).

Si tratta dunque di un divieto che attraversa tutta la storia biblica e ancora oggi osservato da milioni di ebrei e di musulmani.

 

Segnati profondamente da questo divieto, possiamo immaginare lo sgomento dei discepoli  quando un giorno udirono Gesù affermare: “Se non bevete il sangue (del figlio dell’uomo), non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.” (Gv 6,53-55)

Molti dei discepoli di Gesù, dopo questo discorso nella sinagoga di Cafàrnao, gli dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla? … Da quel momento tornarono indietro e non andavano più con lui.” (Gv 6,60.66)

 

Incomprensione e scandalo all’epoca di Gesù, incomprensione e incredulità anche oggi, se, dopo 2000 anni di cristianesimo, Maria dice: “Il mondo conosce il nome di Gesù ma conosce poco il valore del suo sangue e non crede pienamente alla sua presenza nella santa Eucaristia.”

 

Eppure Gesù era stato chiaro nel mostrare come il nuovo Patto tra Dio e l’umanità, da lui istituito a Gerusalemme, nel suo ultimo banchetto pasquale, sarebbe stato sancito proprio nel suo sangue:

“Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro dicendo: bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati.” (Mt 26,27-29)

 

Gli ebrei attendevano che il Messia portasse la salvezza, ma su come intendere questa salvezza esistevano diversi punti di vista. Nella visione di Gesù i mali e la rovina d’Israele e dell’umanità erano la conseguenza dei loro peccati, per cui la salvezza era possibile solo per mezzo di un atto radicale di perdono dei peccati attuabile solo con un sacrificio di portata universale, offerto una volta per tutte da una vittima perfetta e senza macchia, come solo lui poteva essere.

 

Se Gesù decise volontariamente di consegnarsi alla morte spargendo il proprio sangue sulla croce nel rituale di espiazione della Nuova Alleanza, è perchè aveva chiaro che l’unica vittima sacrificale adatta a prendere su di sè i peccati del mondo era lui (Gv 1,29).

Solo il suo sangue versato, per amore, in espiazione dei peccati d’Israele e dell’umanità  poteva raggiungere questo obbiettivo.

 

Da qui il grande valore del suo sangue, su cui Maria ci invita spesso a riflettere.

Sangue prezioso che, secondo la lettera agli Ebrei, ha riaperto all’umanità l’accesso al santuario celeste:

“Cristo entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.

Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opera di morte, perchè serviamo al Dio vivente?

Per questo è mediatore di una alleanza nuova” (Eb 9,11-15).

Perciò “fratelli abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi” (Eb 10,19-20).

 

In questo tempo di Quaresima, accogliendo l’invito di Maria, possiamo continuare a meditare sul valore del sangue di Gesù, soprattutto in questi mesi in cui centinaia di cristiani in medioriente e in Africa stanno testimoniando col sangue  il valore della loro fede in Cristo. La Santa Vergine ci esorta a non essere indifferenti alla morte di tanti nostri fratelli. Così facendo ignoriamo e calpestiamo il sangue di questi martiri così prezioso agli occhi di Dio: “Non potete essere in pace, non potete in questo tempo di riflessione sul valore del sangue di mio Figlio ignorare l’ottavo voto … prendete su di voi la croce di tanti che non riescono più a portarla.”

 

Un modo pratico per far questo è quello di intensificare le varie iniziative umanitarie dell’Associazione: assistenza ai giovani emarginati e agli immigrati senza fissa dimora. Molto bella al riguardo, l’iniziativa delle doccie per gli extracomunitari insieme ai volontari Caritas di Saronno.

Il sostegno alle donne costrette a prostituirsi, agli ammalati nelle case e a quelli ricoverati presso l’Ospedale di Rho (insieme agli amici del locale gruppo di preghiera); alle coppie e famiglie in difficoltà.

 

Vi saluto con la bella testimonianza che alcuni giorni fa ci ha inviato uno dei nostri giovani impegnati nel servizio di assistenza degli amici extracomunitari senza fissa dimora:

 

“Nel mese di dicembre il gruppo dell’Associazione Sposa di Sion che si occupa degli extracomunitari chiese una preghiera per dei ragazzi del Marocco senza tetto… senza documenti… Dediti a piccoli furti e al vino (giravano per Saronno con i brick di Tavernello dalle 9.00 di mattina, orario di aperture del Carrefour, fino a ritrovarli alle 20.00 alle panchine di fianco alla Chiesa, decisamente alticci!).

Per quest’ultima ragione erano stati allontanati dalla moschea ed emarginati dagli stessi islamici. Portavamo loro una pizza e dei vestiti e nel frattempo si cercava di parlare di Dio e degli insegnamenti di Gesù, seppure con qualche divergenza di idee. Parlando con alcuni esponenti della moschea ci accordammo entrambi, noi cristiani e loro islamici, di pregare per loro. Sono già due settimane che questi ragazzi del Marocco hanno smesso di bere e di rubare; non sono più emarginati dai loro confratelli e sono stati riammessi a pregare in moschea. Ricordiamoci ancora di loro nelle nostre preghiere, e di come Maria ci chieda di portare il dialogo e la pace tra i discendenti dei figli di Abramo e non la discordia e l’odio.”

 

        Un saluto a tutti.                                                 Angelo Ansalone