Marzo 2017
LA BELLEZZA DELLA CHIESA - Messaggio per l’Associazione Sposa di Sion
Valle Guidino, 12 maggio 2012
Cari figli,
come promesso così è avvenuto: sono venuta a voi con canti di gioia e inni di lode al Dio Altissimo nonostante Satana volesse impedirlo; pensavate forse che si dimenticasse di questa mia venuta a voi?
Nulla sfugge a colui che tutto vuole distruggere; egli cerca di rendere sterile la vostra invocazione a Dio, ma io, venendo a voi, vi garantisco che non c’è nulla che esca dal vostro cuore che resti inascoltato e che tutto viene vagliato da Dio. Sono venuta a voi per rendervi più da vicino partecipi del piano di salvezza di mio Figlio Gesù.
Forse vi siete assopiti o avete dimenticato che dal giorno del vostro battesimo siete morti a questo mondo e siete risorti per una vita immacolata al servizio della Chiesa di Gesù.
Ora vi chiedo di consacrarvi al mio cuore, potete farlo difendendo la Chiesa con una condotta conforme ai principi di Gesù, dando risalto a una fede in lui testimoniata da una condotta coerente: ogni vostra espressione, ogni vostro comportamento deve rispecchiare quello di Gesù.
Per due cose sono venuta a voi: farvi riscoprire la bellezza della Chiesa di Gesù e promuovere la capacità di difenderla.
Più volte, nei giorni precedenti l’apparizione sulla collina del Guidino, Maria aveva avvisato Giulio della sua presenza in quella giornata preannunciata come “un’esplosione di Spirito Santo”, mostrandogli la sua immagine mentre lodava Dio danzando a piedi nudi e suonando i cembali davanti al corteo di preghiera che quel giorno si sarebbe svolto da Velate all’edicola del Guidino.
E così avvenne, ma durante l’apparizione di mezzogiorno Maria si presentò con vesti di Sposa alquanto infangate, sia dentro che fuori.
Lei stessa ne diede spiegazione dicendo che questa è la condizione attuale della Chiesa di Gesù Cristo, di cui lei è l’immagine personificata: “infangata dall’interno e dall’esterno”. Poi espresse l’invito a ripulire queste vesti infangate mediante una condotta coerente con gli insegnamenti del Vangelo e, infine, come segno di accettazione di questa proposta, invitò i fedeli presenti sulla collina alla recita del Credo.
Il tema centrale di questo messaggio è dunque la Chiesa di Cristo: la sua attuale condizione, la capacità di contemplarne la bellezza nonostante il fango di cui è macchiata, la volontà di servirla e la capacità di difenderla.
In sintesi è il tema, piuttosto imbarazzante in quest’epoca al punto che più nessuno ne parla, dell’amore per la Chiesa.
“Non ho nulla contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa!” diceva Woody Allen, e oggi, a pranzo, ce lo ha ribadito, a modo suo, il proprietario di una piccola trattoria del centro di Saronno: “Credo in Dio ma non mi piace per nulla la sua Chiesa perchè dei preti non ti puoi proprio fidare!”
Certo, queste frasi rappresentano anche dei luoghi comuni: parlar male della Chiesa, e dei preti in particolare, è come sparare sulla Croce Rossa, una specie di sport nazionale, dimenticando l’impegno e la fedeltà di tanti ministri che si spendono anima e corpo a servizio delle loro comunità e dei più poveri. In ogni caso, questo diffuso malcontento non va banalizzato perchè esprime il modo diffuso in cui è percepita la Chiesa al giorno d’oggi.
Alcuni anni fa Papa Ratzinger disse: «Il termine “Chiesa” provoca spontaneamente, nella maggior parte degli uomini di oggi, reazioni di difesa. Essi pensano: “Di Chiesa, ne abbiamo già sentito parlare fin troppo e per lo più non si è trattato di niente di piacevole».
Si direbbe che in quest’epoca la credibilità della Chiesa sia scesa ai minimi storici, e sicuramente, i gravi scandali scoppiati di recente hanno contribuito ad affossarne ancora di più l’immagine.
Gli ultimi Pontefici hanno usato parole di fuoco a proposito di questi comportamenti che sfigurano il volto della Chiesa.
Ma la radice del problema è profonda e ci riguarda tutti, preti e laici, obbligandoci a un profondo esame di coscienza su quanto il nostro comportamento sia coerente col Vangelo di Gesù Cristo e quanto la nostra fede sia in sintonia con le immagini del “lievito”, del “sale”, e della “luce del mondo” usate da Gesù.
Anche il messaggio di Maria sulla collina del Guidino va in questa direzione: il nocciolo del problema non è l’indifferenza o l’ostilità della società contemporanea ma la scarsa qualità della nostra fede; è questo, secondo Maria, che infanga dall’interno le vesti della Chiesa.
Collina del Guidino, frazione di Besana Brianza, edicola di Maria Sposa della Famiglia
Su questo tema è molto significativa un’esperienza spirituale vissuta da Giulio nel marzo 2015. Una sera si era messo a letto rivolgendosi a Gesù più o meno in questi termini: “da come vanno le cose, prima vieni e meglio è per tutti!” Verso le 2.30 della notte gli si presenta Maria che gli dice: “Vedi: Gesù sta venendo!” E in effetti Giulio cominciò a vedere l’immagine di Gesù venire sopra un cavallo bianco: era bellissimo e con delle vesti d’oro splendente. Ma, all’avvicinarsi di Gesù, Giulio notò che non guardava nè verso di lui e nemmeno verso Maria, ma da tutt’altra parte, con uno sguardo tutto pieno d’amore, lo sguardo tipico di chi è profondamente innamorato.
Al che Giulio, incuriosito, cominciò a domandarsi a chi Gesù stesse guardando in tal modo. Allora Maria gli disse: “Guarda”. Giulio si voltò nella direzione indicata da Maria e vide una donna talmente vecchia, brutta, sporca e malconcia che per un attimo pensò si trattasse del demonio!
A fronte della perplessità di Giulio sull’identità di tale donna, Maria rispose: “E’ la sua Sposa!” Ed aggiunse: “Vedi, se Gesù venisse ora, ecco come troverebbe la sua Sposa, la Chiesa. Ma Gesù merita una Sposa così?
Se invece attende ancora un pò a venire troverà una Sposa giovane e bella come sono io. Quando ti sei sposato anche tua moglie era giovane e bella, vero? Poi col passare del tempo si invecchia e si perde quella bellezza giovanile. Per la Chiesa accade esattamente il contrario: col passare del tempo diventa sempre più giovane e sempre più bella!”
Forse questa suggestiva visione notturna, più di tanti discorsi, può aiutarci a capire la realtà profonda della Chiesa e, soprattutto, il modo in cui Gesù la vede, con occhi pieni d’amore che vanno al di là dei suoi difetti e bruttezze dell’ora attuale, perchè in essa vede la realtà profonda della sua “Sposa”, così come lui l’ha plasmata e redenta a prezzo del suo sangue.
Se vogliamo accogliere l’invito di Maria in questo messaggio, dobbiamo anche noi imparare a servire, difendere e contemplare la Chiesa con questo sguardo d’amore, lo stesso sguardo di Gesù, perchè essa è la sua Sposa, il frutto della sua Pasqua di morte e risurrezione che gli appartiene.
Vorrei concludere questa lettera sul tema della Chiesa ricordando l’importante avvenimento del prossimo 2 aprile quando, dopo la “Via Crucis della famiglia” in programma domenica sera, accompagneremo la statua di Maria Sposa della Famiglia nella cappella sottostante la chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo con una piccola processione.
E’ un passo molto significativo verso una più appropriata collocazione di questa immagine nell’ambito della parrocchia di Mazzo, il contesto scelto da Maria per manifestarsi alla grande Chiesa e al mondo come la “Sposa della Famiglia” mandata da Dio in quest’epoca in soccorso delle famiglie in crisi e della Chiesa in difficoltà. Infine, come ci è stato ricordato in questi giorni, non trascuriamo di prepararci con la preghiera all’iniziativa dei “Quaranta giorni di Preghiera per la Pace in Medioriente” proposta da Maria per il prossimi mesi di giugno-luglio; è il modo più concreto ed efficace per dare il nostro personale contributo alla preziosa causa della pace.
Un caro saluto a tutti!
p. Associazione Sposa di Sion
il presidente
Angelo Ansalone