Aprile
Associazione Sposa di Sion Lettera di aprile 2016
SPOSA MODELLO
Messaggio per l’Associazione Sposa di Sion
17 marzo 2008
Cari figli,
mi sono rivelata come “Sposa della famiglia” e verrà il giorno in cui, come tale, sarò incoronata in questo luogo.
Ma, sebbene io sia presente in ogni famiglia come “modello di sposa”, sappiate che la prima famiglia in cui sono entrata come Sposa è la vostra famiglia (Associazione).
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Questo breve messaggio, ricevuto da Giulio nel corso di un’apparizione di Maria avvenuta verso le 11.15 del 17 marzo 2008 nel suo studio di Saronno, preannuncia il futuro riconoscimento delle rivelazioni di Maria “Sposa della famiglia” da parte dell’autorità della Chiesa.
In questo messaggio Maria sottolinea anche la sua presenza nel cammino dell’Associazione Sposa di Sion, indicandola come “la prima famiglia” in cui lei è entrata nel ruolo di Sposa e, in quanto tale, viene riconosciuta e amata.
Di ciò, nonostante la nostra incapacità a mantenere il passo, le siamo profondamente riconoscenti e andiamo fieri!
Così come non possiamo non esultare per quanto avvenuto nel viaggio in Terra Santa d’inizio Aprile che, senza timore di esagerare, è stato un’esperienza memorabile per la causa di Maria “Sposa della famiglia” con l’incontro col Patriarca di Gerusalemme, il pellegrinaggio a Ebron alle Tombe dei Patriarchi e la Preghiera di “Consacrazione del Medioriente” nella Basilica del Getsemani.
Alle ore 11.00 del 1 Aprile, a Gerusalemme presso la sede del Patriarcato Latino, abbiamo dunque incontrato Mons. Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme, venuto appositamente dalla Giordania.
Molto accogliente, ha subito richiamato il significato storico e spirituale della Chiesa di Gerusalemme: “la Chiesa Madre di tutta la cristianità”, il luogo delle origini cristiane, dove la piccola comunità degli apostoli e dei discepoli di Gesù, alla presenza di Maria, ha mosso i primi passi.
Da ciò comprendiamo come Maria sia “la Madre della Chiesa Madre della cristianità” e, in quanto tale, sicuramente non è stato un caso che la “Consacrazione dei figli di Abramo e delle Terre e Nazioni mediorientali”, richiesta con forza dalla Santa Vergine, sia avvenuta proprio lì.
Mons. Fouad, in linea con idee più volte espresse da Papa Francesco, ha anche parlato della gravità della situazione attuale e del rischio di una nuova Guerra Mondiale, già iniziata in Medioriente, indicando come segno della preoccupazione della Santa Vergine un avvenimento accaduto 5 anni fa in Giordania dove una statua di Maria cominciò a lacrimare sangue sotto gli occhi di una giovane che stava facendo le pulizie in chiesa. Le analisi confermarono che si trattava di sangue umano e, secondo Mons. Fouad, questo fu un segno che la Santa Vergine già allora diede a fronte di ciò che stava per accadere: la guerra in Siria che poi portò alla nascita del cosiddetto “Stato Islamico”, con la persecuzione violenta dei cristiani, di altre minoranze religiose e degli stessi musulmani non disposti a conformarsi alle direttive del Califfato.
E come potrebbe la “Madre dei figli di Abramo e delle loro Nazioni” (titolo attribuitosi da Maria nel messaggio del 4 Marzo 2009) rimanere indifferente dinanzi a tutto ciò? Noi occidentali siamo capaci di continuare a occuparci tranquillamente dei nostri affari mentre è in atto una vera e propria persecuzione dei cristiani orientali, ma Maria non ragiona così e, già diversi anni fa, all’inasprirsi della situazione mediorientale, ci ammonì dicendo che “con la vostra indifferenza calpestate il sangue di questi martiri, calpestate questo sangue così prezioso agli occhi di Dio!”
E’ proprio per arginare il crollo della situazione mediorientale, che porterebbe allo scoppio immediato di una nuova Guerra Mondiale, che da 10 anni Maria chiede con insistenza questa “Consacrazione del Medioriente”.
E’ così che lo scorso 3 Aprile, “Domenica della Divina Misericordia”, nell’“Anno Santo della Misericordia”, la misericordia di Dio si è manifestata pubblicamente benedicendo l’iniziativa del Patriarcato Latino di Gerusalemme che accogliendo la pressante richiesta della Vergine, per primo ha accettato di fare questa “Consacrazione dei figli di Abramo e delle Terre e Nazioni mediorientali”.
Questo atto di Consacrazione è stato fatto in vista di quello che dovrebbe fare più avanti il Santo Padre, in comunione con tutti i Vescovi della Chiesa Cattolica e insieme ai rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Terra Santa, ma è stato già efficace per “aprire uno spiraglio di luce” nella massa di nubi nere concentratasi in questi anni minacciosamente nei cieli della Terra Santa e sull’intera umanità.
Questa Preghiera di Consacrazione, trasmessa da Maria a Giulio nella notte di venerdì 18 marzo è stata letta in italiano, francese e inglese durante la Messa della Domenica della Divina Misericordia nella Basilica giubilare del Getsemani, Messa presieduta da due Vescovi (Mons. William Chomali, Vicario patriarcale per Gerusalemme e la Palestina e Mons. Mtumbuka, Vescovo di Karonga nel Malawi), dal Vicario Custode di Terra Santa Padre Dobromir Jasztal e concelebrata da una ventina di altri sacerdoti, tra cui il veramente impagabile frate cappuccino Padre Eugenio Scalco che da anni ci accompagna nei nostri viaggi in Terra Santa con il suo prezioso sostegno alla causa di Maria “Sposa della famiglia”. Erano presenti circa 500 persone, per la maggior parte sacerdoti, frati e suore dei diversi Ordini e Congregazioni presenti in Terra Santa, tra cui le carissime Suor Cecilia Stitz e Suor Martha Navarros, che si sono prodigate in tutti i modi per sostenere con la preghiera e divulgare in Gerusalemme la conoscenza di questo avvenimento.
Un grazie di cuore a loro, a tutti i membri dell’Associazione Sposa di Sion e a quanti altri, preti e laici, in questi anni hanno collaborato con questa iniziativa fortemente voluta da Maria. Certamente un grazie particolare va innanzitutto a Giulio che con la sua tenacia nel portare avanti la causa della “Sposa della famiglia” e la sua fedeltà alla “chiamata profetica” di Dio, nonostante l’incomprensione e l’ironia di molti, ha permesso la realizzazione di tutto questo! Vorrei concludere riprendendo alcune parti della lettera letta il mese scorso, veramente profetica, che Giorgio La Pira, indirizzò il 9 Giugno 1974 a un Convento di Suore di clausura, e di cui diverse persone ci hanno chiesto il testo:
”Reverenda Madre,
nei prossimi giorni sarò a Gerusalemme, ed andrò a Ebron (dove fui - in pellegrinaggio di pace - nel 1968) in pellegrinaggio presso la tomba del patriarca Abramo e degli altri patriarchi: il punto di irradiazione della pace del mondo è, in certo senso, proprio lì […]. Il Signore stesso […] e la Madonna stessa […] lo hanno profeticamente visto e costituito quale "punto unitivo" di tutte le nazioni e di tutta la storia.
Orbene: la storia presente dei popoli si trova proprio ai nostri giorni nella "inevitabile necessità" di trovare nella unità della famiglia abramitica il suo approdo storico: la unità, la pace, la giustizia, la grazia del mondo intero, dipendono, infatti, in certo senso, da questo approdo.
È necessario, cioè, che la triplice famiglia "dei popoli di Abramo" (ebrei, cristiani, musulmani) trovi attorno alla tomba ed all'altare del comune patriarca la sua unità, la sua pace, la sua grazia, la sua giustizia ed il suo comune punto di avanzata storica verso il futuro […] per la unificazione e la pacificazione della famiglia dei popoli di Abramo e, in conseguenza, dei popoli di tutta la terra.
Alla unità, alla pace e alla giustizia fra i popoli non c'è - in questa età finale, cosmica, atomica - nessuna alternativa! [...] Il pellegrinaggio a Ebron si inserisce appunto in questa inevitabile e crescente speranza di Abramo: esso, del resto, è la continuazione ideale del pellegrinaggio simile fatto ad Ebron nel 1968 (subito dopo la guerra dei sei giorni) in condizioni allora quasi disperate. Oggi il cielo sì è quasi miracolosamente schiarito ed una stella di prima grandezza, quasi nuova stella di Betlemme, è apparsa nel cielo della Chiesa e del mondo. Poesia? Utopia? Anche: ma sono i fatti stessi (tanto impreveduti e quasi miracolosi) che la indicano!
Si tratta, cioè, di profezia (Is 2,4ss / Luca 4,14ss / Corano III,9 / III,64) destinata a diventare storia: una storia che avanza verso le inevitabili frontiere di quel regno di Cristo – il regno del Padre celeste! - che vuole attraverso la mediazione del patriarca Abramo, attuare nel mondo l'unità, la giustizia, il disarmo e, con essi, la grazia, la gioia e la pace!
La dolcissima Regina del mondo, Madre della Chiesa, Madre di tutti i popoli e Madre nostra, vuole essa - in modo "prepotente" - questa pace, questa grazia e questa gioia dei suoi figli di tutti i continenti.
Il Signore e la Madonna - Madre Rev.ma - ci diano la grazia di essere a loro così uniti da essere partecipi e protagonisti noi pure (in certo senso e in qualche modo) di questo divino (quasi utopico) disegno di amore e di gioia!
Fraternamente nel Signore.” (Giorgio La Pira)
Mi piace immaginare che, 50 anni dopo la pronuncia di queste parole, nel pomeriggio dello scorso 1 Aprile, in occasione del pellegrinaggio che, con Padre Eugenio, abbiamo fatto a Ebron per implorare la benedizione dei Patriarchi sulla Consacrazione di Domenica 3 Aprile, il buon Sindaco di Firenze, dall’alto dei Cieli, ci abbia seguito con lo sguardo in quel giardino sotto le Tombe dei Patriarchi, dove ci siamo raccolti in preghiera, ed abbia sorriso compiaciuto e soddisfatto per quello che stava avvenendo in quei giorni per la causa della pace in Medioriente e, di riflesso, in tutto il mondo, causa a cui lui dedicò gli anni migliori della sua vita. In attesa che la Chiesa completi il percorso della causa di beatificazione, lo imploriamo di intercedere presso Dio affinché il Santo Padre realizzi quanto richiesto dalla Vergine “Sposa della famiglia” per imprimere questa svolta di pace voluta in modo “prepotente” dalla Santa Vergine per il bene di tutti suoi figli.
Un saluto a tutti. Angelo Ansalone