Dicembre
Lettera di dicembre Lainate, 16.12.2014
Messaggio di Maria Sposa della Famiglia
del 5 gennaio 2006
“Cari figli,
io sono la Sposa della Famiglia, quante persone cadono vittime sotto i colpi di Satana, il distruttore della vita e della famiglia, e quanti figli devoti hanno trovato salvezza affidandosi al cuore di mio Figlio che continua ad essere presente in mezzo a voi!
Egli vi nutre tramite l’Eucaristia, pane che alimenta l’anima e dona salvezza; essa è l’unico alimento che vi dona la totalità di mio Figlio.
Tempi difficili ora attendono l’umanità, dense tenebre e fitta oscurità stanno avvolgendo il mondo. Il mio compito è quello di aiutarvi a proseguire nel cammino verso la vera luce: Cristo Re. Egli è la meta verso cui sto spingendo tanti miei figli ancora lontani e questo è l’invito che rivolgo a voi: contribuite alla salvezza del mondo divulgando la buona novella predicata da mio Figlio: in ogni luogo e in ogni occasione parlate di Lui, non vi vergognate ma siate testimoni coraggiosi di Cristo, fate conoscere il grande valore del suo sacrificio.
Solo Lui è la strada che conduce al nostro grande Dio e solo attraverso di Lui è possibile conoscere il grande amore del nostro Padre celeste.
Non temete: anche se verranno tempi difficili, io marcerò davanti a voi e vi proteggerò allargando il mio manto; tenete lo sguardo rivolto a Gesù e nulla potrà colpirvi perché la fede in Lui è l’unica àncora di salvezza.
Pregate, affidatevi al mio cuore e consacratevi al cuore di mio Figlio, recitate continuamente il rosario e allora Satana sarà sconfitto e l’umanità potrà vedere con occhi limpidi la grande verità che Dio, tramite mio Figlio, ha rivelato al mondo.
A voi, custodi della Chiesa di mio Figlio, dico: io sono in mezzo a voi e continuerò a manifestarmi in questo luogo che ho scelto.
Grandi avvenimenti accadranno perché si adempia il volere di Dio. Tante persone ricevono già la prova della mia presenza, ma in futuro Dio farà conoscere ancora di più la grandezza del mio cuore di Sposa e di Madre. Quanto desidero farmi conoscere come colei che è stata mandata per aiutarvi nel percorso faticoso e difficile della conversione!
Mi avete dato gloria e avete posto quella che è la rappresentazione di una verità manifesta [la statua], ma perché non rendermi più onore? Perché non rendere pubblica questa realtà? Nulla può fermare la mano di Dio!
Lui vuole che il mio compito sia ben chiaro e tutti vedano in me la Madre che mio Figlio ha donato all’umanità. Il prossimo 2 febbraio, festa a me cara, perché non onorarmi con una celebrazione in mio onore? Perché non rendere onore alla mia immagine? Vi vergognate forse di me? Voi siete figli devoti e io sarò al vostro fianco. Indirizzate verso di me tutte le persone, in particolare quelle famiglie dove Satana ha creato una frattura, vengano in questo luogo e si consacrino al mio cuore, si convertano a mio Figlio e io darò loro quella grazia che solo una madre può dare. Convertitevi a mio Figlio e proclamate la sua salvezza! Tenete in alto, come una fiaccola, la vostra fede verso la sua Chiesa e io vi porterò in trionfale processione alla vera luce che nella Santissima Trinità trova piena realizzazione.
Pregate il Santo Rosario e testimoniate il vostro amore verso il sacrificio di mio Figlio.”
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Circa 6 mesi dopo le prime tre apparizioni del luglio 2005, la Santa Vergine si manifestò nuovamente a Giulio nella chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo per trasmettere questo messaggio e, per la prima volta, si presentò in veste di Sposa. Chiaramente non era questione di look, ma un modo per aiutarci a capire meglio il nuovo ruolo in cui Dio l’ha inviata in quest’epoca, quello di “Sposa della Famiglia”. Questo nuovo titolo mariano, viene spesso frainteso, come se Maria “sposasse la famiglia”; indica invece il suo ruolo di “Sposa modello” all’interno della cristianità, della “famiglia abramica” (ebrei, cristiani e musulmani) e dell’intera umanità. In questo messaggio lei stessa descrive con precisione il suo ruolo:
“Dio vuole che il mio compito sia ben chiaro e tutti vedano in me la Madre che mio Figlio ha donato all’umanità… Il mio compito è quello di aiutarvi a proseguire nel cammino verso la vera luce: Cristo Re. Egli è la meta verso cui sto spingendo tanti miei figli […] Io vi porterò in trionfale processione alla vera luce che nella Santissima Trinità trova piena realizzazione.”
Dio vuole che il ruolo di Maria sia chiaro: è “la Madre che Cristo ha donato all’umanità”, il che significa che, come Gesù, anche Maria ha un compito che va oltre i confini della cristianità, una missione che riguarda sia la “famiglia abramica” che l’intera l’umanità. In questo senso va intesa l’affermazione dell’ 11 novembre 2009, in occasione del viaggio di Giulio a Ryiad (Arabia Saudita):
“Le preghiere dei fedeli musulmani passano attraverso di me per giungere a Dio”. In questo “ruolo” l’abbiamo incontrata anche a Beshwat, in Libano, ove da oltre quindici anni appare e compie innumerevoli guarigioni soprattutto di fedeli musulmani che in gran numero dal Libano, dalla vicina Siria, dalla Giordania e dalla Palestina si recano in questa piccola località della valle della Beqà in cerca di luce e di guarigione. Così anche in Egitto, dove fin dal 1968 la Santa Vergine è apparsa sulla sommità di una basilica copta a Zeitun, un sobborgo del Cairo, dinanzi a migliaia di testimoni cristiani copti e musulmani, e così in molti altri luoghi della terra … tra cui Mazzo di Rho dove si è rivelata come Sposa della Famiglia.
Si può veramente dire che Maria cammina insieme all’umanità promuovendo un’opera “pastorale” di guida e protezione:
“Io marcerò davanti a voi e vi proteggerò con il mio manto …
Egli (Gesù) è la meta verso cui sto spingendo tanti miei figli ancora lontani.”
Nella prima immagine Maria “marcia davanti” all’umanità sofferente verso la meta finale che è l’incontro col Cristo glorioso in tutta la sua regalità.
L’immagine richiama sia la marcia del popolo d’Israele nell’esodo dall’Egitto al seguito di Mosè, Aronne e della profetessa Miriam, con la nube di giorno e la colonna di fuoco di notte che aprivano il cammino (Es 13,21), sia il corteo nuziale delle vergini compagne che vanno incontro al Re-Sposo (Sal 45 / Mt 25,1ss).
E’ Maria, la “Sposa della Famiglia”, la “donna” (Gv 2,4; 19,26 / Gal 4,4 / Ap 12) che è piaciuta a Dio come Ester al re Assuero (Est 2,17; 5,8; 7,3); la “benedetta tra tutte le donne”, sacramento della Chiesa e personificazione dell’umanità-Sposa dell’Agnello (Ap 19,7-8; 21,2.9-10; 22,17) che apre questo corteo in marcia verso lo Sposo dell’umanità e che a mezzanotte - come nella notte della liberazione in Egitto (Es 12,29-30) e come nella notte della nascita del Messia a Betlemme (Lc 2,6-11) - lancerà il grido “Ecco lo Sposo, andategli incontro!”.
Ma non solo: verso Cristo lei sta anche “spingendo i tanti figli ancora lontani.”
In questa seconda immagine Maria è posta “dietro al corteo” per “spingere” i più lontani verso la meta: è il ruolo del pastore che non lascia indietro nessuna delle sue pecore e della madre che non abbandona nessuno dei suoi figli.
In una maniera e nell’altra, lo specifico del ruolo di Maria all’interno del piano di salvezza di Dio è quello di condurre gli uomini, immersi nelle tenebre del mondo, alla luce di Cristo e di “portare l’umanità in trionfale processione alla vera luce che nella Santissima Trinità trova la piena realizzazione.”
A ciascuno di noi è chiesto di collaborare, prendendo parte a questo grande progetto:
“questo è l’invito che rivolgo a voi: contribuite alla salvezza del mondo divulgando la buona novella predicata da mio Figlio; in ogni luogo e in ogni occasione parlate di Lui, non vi vergognate ma siate testimoni coraggiosi di Cristo, fate conoscere il grande valore del suo sacrificio.”
In questo tempo di Natale guardiamoci da quella lebbra spirituale che è l’ipocrisia e la retorica del buonismo natalizio! Accogliamo, piuttosto, l’invito di Maria e diamo un significato nuovo e più alto alla nostra vita: “contribuire alla salvezza del mondo” mettendo le nostre capacità di amore, intelligenza, forza e creatività al servizio del Vangelo, mediante l’annuncio della fede e la cura dei più poveri, delle famiglie spezzate, degli ammalati nel corpo e nello spirito, delle donne costrette a prostituirsi, degli immigrati accampati in luoghi desolati, degli anziani nella solitudine e degli afflitti nella disperazione: sarà un ottimo modo per santificare veramente non solo le prossime feste ma l’intero prossimo anno.
Buon Natale a tutti! Angelo Ansalone