Sposa della Terra dei figli di Abramo
Messaggio per mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme - Ebron 1 aprile 2016
Io sono venuta affinché il Vangelo di mio Figlio possa divenire così luminoso da rischiarare le tenebre del vostro cuore e voi possiate vedere in esso lo strumento posto nelle vostre mani che, con la sua forza, può cambiare il cuore di ogni essere umano creato ad immagine del nostro Creatore: solo la forza del Vangelo può aprire i cuori al desiderio di pace. Vengo a voi affinché il vostro cuore possa convertirsi fino in fondo al Vangelo e riempirsi di quell'amore capace di entrare in ogni ascoltatore della buona notizia in esso contenuta.
Ora vi chiedo: consacrate queste terre al mio Cuore Immacolato!
Non voglio essere solo la vostra “Madre Celeste”, ma anche la “Sposa di ogni Famiglia”, e voglio essere venerata come la “Sposa della terra dei Figli di Abramo”. Accettate la mia discesa, in questo nuovo ruolo, in queste terre la cui polvere è ancora attaccata ai piedi di mio Figlio.
Egli non la vuole scuotere perché l’ha redenta con il suo Sangue e la vuole santificare adempiendo l’antica Promessa.
Il prossimo mese dedicato al cuore di mio Figlio, il Figlio dell’Altissimo, promuovete una giornata dedicata alla preghiera, in cui, per la seconda volta, vi chiedo di invitare anche gli altri discendenti dei figli di Abramo [ebrei e musulmani], affinché, insieme, invochiate la pace.
Continuate a camminare insieme a me, affinché il mio cuore trionfi: ciò avverrà quando colui che mio Figlio ha posto nella sua Chiesa come Pastore universale consacrerà queste terre al mio Cuore Immacolato.
Ora è iniziata l’era in cui, se ascoltate le mie parole, vi condurrò, passo dopo passo, al pieno adempimento dell’antica Promessa di benedire tutte le famiglie della terra. Vi porto il sorriso di mio Figlio.
La Vergine comunicò questo messaggio a Ebron, nel giardino antistante le Tombe dei Patriarchi. Vi eravamo andati per chiedere una particolare benedizione sull'Atto di Consacrazione del Medio Oriente, che domenica 3 aprile si sarebbe celebrato a Gerusalemme nella basilica del Getsemani. Erano circa le 16.00 quando Giulio si è separato dal gruppo (che comprendeva anche l’amico frate Cappuccino padre Eugenio Scalco) e si è recato sul lato destro dell’edificio. Maria è apparsa in quel momento per trasmettere il messaggio per mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme.
Il testo inizia affermando la forza del Vangelo di Cristo e la sua capacità di trasformare il cuore di ogni essere umano. Viene rinnovata la richiesta di Consacrazione delle terre mediorientali, aggiungendo un particolare importante: Maria chiede di essere venerata come la “Sposa della terra dei Figli di Abramo”. Questo nuovo titolo evidenzia il particolare legame tra la Santa Vergine e la Terra Santa, con una chiara allusione alla profezia di Isaia 62,4: “Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno Sposo”. Maria personifica e rappresenta la Terra Santa nei confronti del Signore che col suo Sangue l’ha redenta. Segue un’immagine molto forte ricalcata sul passo di Luca 10,10-12: “La polvere di queste terre è ancora attaccata ai piedi di mio Figlio. Egli non la vuole scuotere perché l’ha redenta con il suo Sangue e la vuole santificare adempiendo l’antica Promessa”.
Vi è poi la richiesta di organizzare nel mese di giugno, a Gerusalemme, una giornata di preghiera per la pace in Medio Oriente, a cui, Maria, per la seconda volta, chiede di invitare anche gli altri discendenti dei figli di Abramo: ebrei e musulmani. Perché è così importante farlo? Perché è un modo molto concreto per dire che oggi, come cristiani, non consideriamo più gli ebrei e i musulmani come dei fratelli decaduti dalla grazia, e perciò espropriati dall'eredità promessa, ma che riconosciamo il loro pieno diritto di partecipare a tale eredità.
Questa preghiera per la Consacrazione del Medio Oriente, celebrata a Gerusalemme con una rappresentanza di ebrei e musulmani, è talmente importante agli occhi di Dio che, secondo questo messaggio, quando essa sarà fatta dal Santo Padre costituirà il “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”. Il messaggio si conclude con la riaffermazione che, dopo millenni di attesa, la “buona notizia” di quest’epoca è proprio che Dio sta per adempiere l’antica Promessa fatta ad Abramo di benedire tutte le famiglie della terra: proprio in questo tempo!
Come ricordato in apertura di commento, questo messaggio per mons. Fouad fu trasmesso dalla Vergine santa ad Ebron. Per comprendere il significato di questa localizzazione, occorre considerare che, per importanza spirituale, Ebron è la seconda città della Terra Santa dopo Gerusalemme. Vi sono custodite le Tombe dei Patriarchi ed è il luogo dell’unzione regale di Davide (2Sam 5,1-5). Sul significato spirituale di Ebron è molto interessante la lettera scritta da Giorgio La Pira nel giugno 1974, riportata in Appendice, alla Madre superiora di un convento di clausura.
Un ricordo molto particolare di questa località è anche legato alla singolare esperienza che vi abbiamo vissuto nell'agosto 2012, in occasione del pellegrinaggio dell’associazione alle Tombe dei Patriarchi. Durante quella visita, Giulio vide un gruppo di circa una ventina di donne vestite di nero, appartenenti all' “altro mondo”, che seguivano da vicino i pellegrini dell’associazione. Alla domanda su chi fossero, la Vergine santa spiegò che si trattava delle “Madri d’Israele” che piangevano per le condizioni di sofferenza dei figli d’Israele e pregavano per le sorti della pace in Medio Oriente.