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Cominciando da Gerusalemme

Messaggio per la Chiesa - 24 gennaio 2010

Va’ dai preti e dì loro:
“cari fedeli amici in Cristo, io sono la Sposa della Famiglia e sono venuta in questo luogo [Gerusalemme, basilica del Santo Sepolcro] dove mio Figlio ha sconfitto la morte e dove, tramite lo scorrere del suo Sangue, risanerà l'umanità da Dio amata e da lui salvata.
Ora vi chiedo: consacrate queste terre al mio cuore; solo così potete affrettare il trionfo di Gesù, Re dei re, e avvicinare l'adempimento dell'antica Promessa rivolta ai figli di Abramo ma estesa a tutta l'umanità. Se ciò non dovesse avvenire, un grande castigo colpirà il mondo, a partire proprio da questa terra, il cui suolo è stato imbevuto del Sangue di mio Figlio. Il suo Sangue palpita d'amore verso questi popoli, ma Satana lo vuole impedire.
Solo offrendo a Dio queste terre è possibile capovolgere l'attuale situazione, e solo così si potranno evitare queste sofferenze alla Chiesa di mio Figlio: divisioni al suo interno e persecuzioni dall'esterno.
Io sarò in mezzo alla Sposa di mio Figlio perché sono parte di essa e mi manifesterò sempre di più anche in altri angoli del mondo, affinché voi crediate che io sono parte del progetto di Dio e non un'intrusa, come già vi dissi in passato.
Dall'intera umanità, già sofferente, salirà fuoco al cielo, fuoco che presto tingerà ogni cosa di rosso e fiumi di sangue scorreranno... Ma Dio non vuole questo!”.

[Giulio: nella visione presentatami dalla Vergine si vedono popoli che combattono tra loro in una guerra di proporzioni mondiali, in cui le nazioni europee vengono colpite in maniera particolarmente pesante.
L'espressione “Ma Dio non vuole questo” chiarisce che questo “castigo” non manifesta l'autentico volere di Dio, ma è piuttosto la conseguenza del tragico allontanamento dell'umanità da lui].

“Solo la preghiera, il digiuno, il nutrirsi del Corpo e del Sangue di mio Figlio e una vita vissuta con santità potranno evitare il peggio.
Prendete sul serio ciò che è scritto nella Rivelazione, rendetela viva nella vostra vita, vivete una vita immacolata come è stata la mia e solo allora Dio potrà chiudere la bocca al suo grande Avversario e si potrà contemplare in tutta la sua purezza la Sposa di mio Figlio, la sua Chiesa. Vi porto la benedizione di mio Figlio”.

 


 

L'apparizione nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme segna uno spartiacque nella storia di queste rivelazioni, in quanto ne conclude il primo periodo, durato circa quattro anni e mezzo.
Senza contare le esperienze spirituali “personali” di Giulio, ma solo quelle di immediato riscontro ecclesiale, dal luglio 2005 al gennaio 2010 la Santa Vergine gli è apparsa per ben trentadue volte, trasmettendo altrettanti messaggi spirituali sui temi più scottanti della vita della Chiesa del nostro tempo.
Tra questi, il forte monito a non sottovalutare i rischi dell’attuale situazione mediorientale e la possibilità che i germi di odio e di violenza, a lungo incubati in questa terra, si propaghino alle altre nazioni. L’attuale ondata terroristica nelle città europee conferma la preoccupazione della Vergine, e rischia di innescare un vortice di violenza incontrollabile, sfociante in un nuovo conflitto mondiale.
“Ma Dio non vuole questo!” è la decisa ed inequivocabile risposta di Maria a quanti rischiano di fraintendere il senso del cosiddetto “castigo di Dio”, preannunciato spesso in queste rivelazioni, quasi fosse espressione di una volontà punitiva da parte di Dio.
In realtà il proposito di Dio è sempre lo stesso: “vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4); siamo noi uomini che puntualmente raccogliamo il frutto di quanto abbiamo seminato.
Tanto più che Dio, già da diversi anni, ha indicato il mezzo per evitare questo “castigo” con la famosa Consacrazione delle terre e nazioni mediorientali.


L'APPARIZIONE DI MARIA E GESÙ

Gli avvenimenti di quello storico viaggio a Gerusalemme (descritti anche nella bella testimonianza di Ivana Barlassina) sono i seguenti: la Santa Vergine apparve dapprima verso le 11.00 di sabato 23 gennaio 2010, sulla sommità del Muro del Pianto. Si manifestò in piedi, in vesti bianche (non quelle di Sposa) e col capo coperto da un velo, mentre Giulio e altri sette membri dell'associazione stavano recitando l'Atto di affidamento del Medio Oriente. Maria manteneva un atteggiamento molto discreto, sembrava quasi preoccupata di non disturbare la preghiera dei fedeli ebrei riuniti in quel luogo sacro.

Rappresentazione dell’apparizione di Maria al Muro del Pianto

In quel momento disse soltanto di tornare all'alba del giorno successivo nella basilica del Santo Sepolcro e che lì si sarebbe manifestata. Così avvenne: domenica mattina apparve in quell'angusto locale dove, secondo la tradizione, fu tenuto prigioniero Gesù in attesa della crocifissione. Si manifestò in veste di Sposa, a circa un metro da terra. Fu in quel momento che comunicò a Giulio il presente messaggio per tutta la Chiesa. Poi, come preannunciato nell'apparizione di Riyad, si è fatta da parte alla presenza di Gesù che, senza proferire parola, si è chinato verso Giulio, inginocchiato a terra col capo coperto da una sciarpa, per dargli un leggero abbraccio. Altre volte, in passato, Giulio aveva assistito a un’apparizione di Gesù, ma sempre a distanza. Ora, per la prima volta, viveva l’esperienza di un leggero contatto fisico; esperienza breve ma molto intensa dal punto di vista spirituale ed emotivo. Infatti, in questo abbraccio Giulio percepì nettamente sia il contatto delle mani che il pungere della barba di Gesù, e una sorta di “apertura della mente”. Percepì anche alcune altre sensazioni molto forti, tra cui la profondità dell’amore di Gesù per la sua Chiesa. In quest'apparizione, Gesù era vestito con una tunica lunga di color nocciola chiaro, senza cintura, i piedi erano scalzi, gli occhi, la barba e i capelli erano di colore nero, olivastra la pelle del viso.
Il tutto è durato circa una decina di minuti. Io attendevo all'esterno, facendo attenzione che nessuno cercasse di entrare nel locale in cui stava avvenendo l’apparizione. Quando Giulio uscì sembrava avesse preso una scarica elettrica ad alta tensione! Una condizione difficile da descrivere, che durò fino alla sera di quello stesso giorno. Anche in questo messaggio, significativamente comunicato proprio nella Città Santa di Gerusalemme, capitale spirituale per ebrei, cristiani e musulmani, Maria ha insistito sull'importanza della Consacrazione del Medio Oriente per il bene della Chiesa e dell’intera famiglia umana. Secondo la Vergine, con questa Consacrazione è possibile:

  • allontanare il rischio di un nuovo Olocausto di portata mondiale;
  • evitare divisioni all'interno della Chiesa;
  • evitare nuove persecuzioni dall'esterno contro la Chiesa;
  • avvicinare l'adempimento dell'antica Promessa rivolta ai figli di Abramo ma estesa a tutta l'umanità;
  • affrettare il trionfo di Gesù Re dei re.

Forse i cristiani mediorientali e le altre minoranze perseguitate della regione sanno valutare meglio di noi occidentali il significato di queste cose. Lo ha dimostrato il sostegno deciso dato dalle autorità del Patriarcato Latino di Gerusalemme alle iniziative di preghiera per la pace in Medio Oriente dei mesi di aprile e luglio 2016.
Alcuni pongono la domanda: a fronte del fallimento di tanti negoziati e iniziative fondate sulla forza delle armi o sulla promessa di ingenti investimenti economici, perché un’iniziativa così semplice, come la Consacrazione del Medio Oriente proposta dalla Vergine, dovrebbe avere successo? La risposta è altrettanto semplice: perché è voluta da Dio, il quale, anche in quest’epoca, rinnova la sfida lanciata al tempo del profeta Malachia:
Portate le decime intere nel tesoro del tempio, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi pure alla prova in questo – dice il Signore degli eserciti –, se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti” (Ml 3,10).
Se per un problema limitato, come quello delle decime per il tempio di Gerusalemme, Dio stesso invitò a “metterlo alla prova” per dimostrare che era in grado di compiere quanto promesso, tanto più oggi, a fronte dei gravi rischi per la pace mondiale connessi alla crisi mediorientale, non varrebbe la pena di “metterlo alla prova” facendo la Consacrazione del Medio Oriente?
In fondo, ciò che da anni Maria cerca di farci capire è molto semplice: per quale motivo tutte le iniziative diplomatiche ed umanitarie per dare una soluzione al problema mediorientale falliscono?
Perché la causa profonda del problema mediorientale non è di natura politica, ma è di natura spirituale, per cui anche la sua soluzione non può che essere di natura altrettanto spirituale.
Ecco perché l'Atto di Consacrazione del Medio Oriente costituisce l’unico rimedio efficace per impedire il disastro di una nuova guerra mondiale ed inaugurare una nuova era di pace nelle relazioni tra ebrei, cristiani e musulmani.


RACCONTI DI VIAGGIO: IL PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA -
La testimonianza di Ivana Barlassina (31 gennaio 2010)

Quattro ore e mezzo di volo soltanto e poi trovarsi distanti anni luce dal proprio mondo, dal quotidiano, proiettati in un'altra dimensione. Raccontare dell'esperienza in Terra Santa risulta un'impresa ardua: è possibile descrivere i luoghi, i fatti, ma come fare ad esprimere le sensazioni, le emozioni, quel senso di incredibile che ha accompagnato tutto il viaggio? Dentro di me dicevo, con quali parole risponderò a chi al ritorno mi domanderà “Allora com'è andata?”. Dove posso pescarle le parole giuste? Non è stato un viaggio solo nello spazio, non abbiamo solo cambiato luogo, l'impressione è stata di essere andati a ritroso nel tempo.
E ciò particolarmente a Gerusalemme, come se duemila anni di storia fossero annullati, passato e presente impossibili da separare.
Dopo questo viaggio, meditare sul mistero del Rosario in cui Gesù ha patito nell'Orto degli Ulivi assume un nuovo significato; accanto alla profonda pietà per un momento, anzi per il momento più alto della sofferenza di Cristo, c'è quello più consolatorio: “Io sono la pietra su cui appoggiarsi quando il dolore entra nella vostra vita, coraggio io ho sofferto prima di voi e la mia sofferenza non è stata vana”.
Questo il significato delle parole che, attraverso Giulio, la bontà del Signore ha voluto farci comprendere, trasformando quel luogo di dolore in luogo di speranza. E che dire degli occhi rossi di Giulio dinanzi al Muro del Pianto? Lì Maria ha voluto, in un'apparizione fugace (quasi timorosa di disturbare la preghiera degli ebrei), far sapere che Dio gradisce le invocazioni e suppliche che in quel luogo s'innalzano a Lui e quale posto migliore di quello per consacrare il popolo ebraico al Cuore Immacolato di Maria? Ma il momento più bello al mattino di domenica 24 gennaio, quando Maria ci aspettava alle prime luci dell'alba al Santo Sepolcro per dare un ultimo messaggio a Giulio. E così è stato. Dopo la santa Messa, Lei è venuta e non sola, ma in compagnia del Figlio, come promesso.
Dopo aver lasciato il suo messaggio di grande preoccupazione per le sorti della Chiesa, ecco il momento più emozionante, quando Gesù si abbassa ad abbracciare Giulio, inginocchiato lì davanti con il capo coperto dalla sciarpa. Non ero presente in quel momento, ma l'euforia di Giulio, il suo stupore per il luogo prescelto (una stanza spoglia, la più trascurata di quel luogo santo), ma soprattutto la sua incredulità per aver sentito pungergli il viso a contatto con la barba di Gesù, hanno reso la sua testimonianza dell'accaduto particolarmente viva, forte, commovente.
“Il mondo di là sembra quasi più materiale del mondo di qua”, ripeteva Giulio dopo che per la prima volta aveva provato il contatto fisico con un'entità celeste (e che entità: Gesù in persona!).
E attraverso queste sue parole, ecco che coloro a cui mi rivolgo nelle mie preghiere mi si presentano come persone reali, più vive e presenti che mai. Non avrei mai pensato di trovarmi a vivere un'esperienza simile, dove il soprannaturale irrompe in un modo così “sfacciato” nella mia vita. Agli eletti, ai santi, alle persone predestinate può capitare, non a me. Ci si sente come uno che ha appena vinto una lotteria miliardaria e si domanda: perché a me?
Perché Dio ha voluto che io e Dario fossimo presenti ad un avvenimento tanto eccezionale e importante? Noi, persone che di eccezionale non hanno nulla? (E qui parlo per me).
Prima di partire, consideravo questo viaggio come il compimento di una tappa importante di una vicenda straordinaria. Ora non più, dopo ciò che ho vissuto e provato in questi giorni, porto dentro questa profonda certezza: se Dio investe così tanto in questo progetto, come ho potuto constatare, quali grandi aspettative ha su di esso? L'unica incognita siamo noi uomini: sapremo accogliere e far fruttare la pioggia di Grazie che, attraverso Maria, Dio fa scendere su di noi? Sapremo essere all'altezza del compito affidatoci? Sapremo riscaldare i cuori? Ringrazio con tutta me stessa Dio per la sua benevolenza, per il dono insperato di questi incredibili cinque giorni, per aver già esaudito una delle mie invocazioni a Lui rivolte al Santo Sepolcro, per aver risposto alla domanda a Lui posta con particolare insistenza (per bocca di Giulio. Senza neppure averglielo chiesto!).
Ringrazio Dio perché in questi giorni l'ho sentito veramente vicino e ho sperimentato la grande umanità di Suo Figlio.
E dopo tanta abbondanza di doni, ecco durante il viaggio arrivare l'invito di Gesù: “Non si versa il vino nuovo in otri vecchi, altrimenti questi scoppiano”. Insegnaci ad essere otri nuovi, aiutaci a non sperperare il vino nuovo che con tanta generosità hai versato in noi, là in quei luoghi in cui cielo e terra non sono mai stati così vicini.