La creazione di Adamo sul modello di Cristo
Messaggio per l’Associazione Sposa di Sion - Saronno, 17 novembre 2011
Cara figlia,
il tuo tormento è il tormento di tanti miei figli: oggi la verità rivelata è molto spesso velata da colui che acceca.
Eppure io continuo a sostenere la causa di mio Figlio: lui ha salvato il mondo perché il genere umano è un’espressione dell’amore di Dio, amore che si è pienamente adempiuto in Gesù.
L’amore di Dio si rese visibile al punto che l’uomo fu creato sul modello di Cristo: Dio-Uomo.
In sé l’uomo racchiude l’immagine di Dio e le sue qualità, che non potevano essere impresse in una condizione inferiore ma solo in una condizione di perfetta unione con Dio come fu quella nel giardino di Eden, ove fu posto l’uomo plasmato da Dio.
Io stessa sono l’esempio di tutto ciò: un terreno simile al contesto in cui fu creato Adamo, privo di peccato e ricco di Spirito Santo; immacolata per ospitare il Dio-Uomo che non poteva essere concepito in una condizione di contaminazione, ma solo in una materia incontaminata, come incontaminato era il mio seno, altrimenti Gesù, come uomo, non sarebbe stato perfetto al fine di salvare il mondo.
Lo stesso fu per la creazione di Adamo: l’uomo, essendo l’immagine di Dio impressa nella materia sul modello di Cristo, doveva essere creato perfetto come lo è il suo Creatore; essendo immagine di Gesù, non poteva essere creato in una materia contaminata.
Quando ciò avvenne fu necessario un secondo Adamo, perfetto, nato nel seno di una donna priva di peccato, per redimere colui che aveva introdotto il peccato nella materia creata da Dio e come lui incontaminata. Il peccato ha inquinato la materia, il sacrificio di Cristo l’ha redenta: l’uomo riavrà la sua incorruttibilità e tornerà ad immagine di Dio.
Spunto per questo messaggio fu il grande interesse che una nostra associata nutriva nei confronti delle presunte rivelazioni private di don Guido Bortoluzzi, sul tema della creazione.
In esse si afferma che per la creazione di ogni nuova specie, animale o vegetale, Dio si serve di un nuovo seme impiantato in un precedente organismo che fa da “ponte” per la nuova specie.
Così il primo uomo e la prima donna apparsi sulla terra non sarebbero stati creati adulti, ma sarebbero stati originati da un ovulo fecondato creato direttamente da Dio e da lui impiantato nell'utero di una femmina appartenente a una specie prossima dell’uomo, in seguito estinta, denominata “ancestre”. Eva non sarebbe il nome della prima donna, ma il nome dell'ancestre nel cui grembo sarebbe cresciuto l’embrione del primo Adamo. Questo processo viene definito “creazione mediata”, perché Dio si sarebbe servito di una specie precedente per far crescere il nuovo individuo. Il peccato originale sarebbe stato un “peccato d’ibridazione”, ossia l’unione tra Adamo e la femmina di ancestre. Ne derivò una progenie subumana, dalle caratteristiche animalesche, di cui il violento e omicida Caino fu il primogenito. La ragione per cui Dio, poi, avrebbe mandato il diluvio sarebbe stata proprio quella di distruggere questa progenie umana animalesca. La contaminazione della specie umana, però, continuò a trasmettersi tramite la moglie di Noè, che era di discendenza ibrida. L’invio di Cristo, nella pienezza dei tempi, sarebbe stato il mezzo con cui Dio avrebbe riscattato definitivamente l’umanità contaminata; mentre l’Eucaristia sarebbe una sorta di “trasfusione di sangue incontaminato” che ristabilisce la purezza originaria dell’essere umano creato da Dio. Il messaggio sulla creazione è la risposta di Maria all'interrogativo posto da questa nostra amica e spiega perché questa visione della creazione non è conforme né alla verità rivelata e nemmeno alla grande dignità dell’essere umano.
Va sottolineata, infine, la bellissima definizione dell’uomo come “immagine di Dio impressa nella materia sul modello di Cristo” e il significativo parallelismo tra Maria e il giardino di Eden: un terreno incontaminato, privo di peccato e ricco di Spirito Santo.