I cookie ci aiutano ad offrirti un servizio migliore. Accedendo a questo sito, accetti il fatto che potremmo memorizzare e accedere ai cookie sul tuo dispositivo.

Luce mandata nel mondo

Messaggio per l'Associazione Sposa di Sion - 3 marzo 2007

Cari figli,
ieri ero presente e, come promesso, ho distribuito molte grazie a chi da tempo cerca nel suo cuore quella pace che solo Dio può dare.
Molte persone cercano gloria e onore, ma io ho desiderato darvi una cosa che vedo spesso fare da mio Figlio: l'umiltà.
Quante volte ho visto mio Figlio lavare le ferite di tanta gente e asciugarle con tanto amore e anche ora che siede alla destra di Dio continua a chinarsi a baciare le piaghe aperte di tanta gente.
Voi, figli cari, continuate a camminare nella mia luce, perché essa è la strada indicata da Dio, essendo egli stesso luce piena che penetra nel buio più profondo. Io sono un raggio di tale luce, mandato nel mondo per illuminare e far brillare la Parola di mio Figlio.
Lavorate nel silenzio e nella pace, è il modo giusto per dimostrare che veramente credete che sono in mezzo a voi.

 


 

Nelle settimane precedenti questo messaggio, ci eravamo più volte posti la domanda se, dopo la veglia dell’1 febbraio, Maria sarebbe stata ancora presente il 2 di ogni mese nella chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo oppure no. Questo testo è la risposta che la Vergine diede a tale domanda.
Non solo confermava la sua presenza il 2 di ogni mese, ma sviluppava anche due temi particolari:

  1. il tema della luce di Dio, di cui lei si presenta come un raggio inviato nel mondo per illuminare e far brillare la Parola di Gesù;
  2. il tema dell’umiltà associata al servizio, ad immagine di Gesù che, anche nella sua condizione gloriosa alla destra del Padre, continua a chinarsi sugli uomini per lavare i piedi e baciare con tanto amore le piaghe dei poveri della terra.

A fronte di tante iniziative umanitarie nei programmi dell’associazione, questo messaggio ci stimola a riflettere con attenzione sullo stile e sulle motivazioni profonde del nostro impegno, se non vogliamo correre il rischio di faticare invano: il nostro è veramente un operare a servizio dei più poveri, oppure ci serviamo dei più poveri per affermare noi stessi? In questo testo Maria ci spiega con chiarezza come distinguere le due cose: se il nostro servizio non è motivato dall'amore e svolto con amore a immagine dei sentimenti e degli atteggiamenti di Gesù, stiamo solo edificando noi stessi sulle spalle dei più poveri. Non riusciremo mai a scorgere in essi delle persone da amare, ma vedremo solo delle “categorie di bisognosi” - gli ammalati, i disabili, le prostitute, i divorziati, gli extracomunitari, i tossicodipendenti, i carcerati, eccetera - coi quali operare per compiacere il nostro attivismo e il nostro desiderio di protagonismo, o per quietare i nostri sensi di colpa.

Mazzo di Rho, chiesa Maria Ausiliatrice: celebrazione del 2 del mese