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Il mistero di Maria nella vita della Chiesa

Messaggio per la Chiesa - 15 aprile 2009

Caro figlio,
tu continui ad essere al mio fianco in questo tempo molto difficile per la Chiesa di mio Figlio; ti porto non solo la benedizione di Gesù, ma soprattutto il suo sorriso. Non avere timore, va’ dai preti e dì loro:
“Io sono la Regina del cielo e della terra, ma in quest'epoca mi sono manifestata come Sposa della Famiglia affinché possa collaborare alla salvezza della famiglia umana. Io sono colei che fin dalle prime pagine della Rivelazione è stata posta come mezzo, donato da Dio, per collaborare al suo piano di salvezza.
Lui stesso mi ha plasmata e preparata, in tutta la purezza necessaria, per accogliere il Redentore dell'intero universo e, ancora oggi, io sono presente in mezzo alla Chiesa di mio Figlio per partecipare, quale parte di tale Sposa, al grande incontro che presto ci sarà con lo Sposo: Gesù. Eppure molti di voi non capiscono il mio ruolo e perdono una parte importante della conoscenza delle Scritture, dove si parla di me in modi diversi. Solo la preghiera allo Spirito Santo potrà illuminare e far vedere con chiarezza le tante Scritture che parlano di me. Ancora una volta vi chiedo: consacrate la terra dei figli di Abramo al mio Cuore Immacolato. Desidero essere non solo Madre di quelle terre ma anche Sposa. Là dove Dio fece la grande Promessa di benedire tutte le nazioni tramite mio Figlio, sembra che regni la discordia; eppure il Sangue di mio Figlio ribolle e sta facendo germogliare quei semi nutriti dal suo Sangue; unitevi con la preghiera e abbiate fede nell'antica Promessa”.
Tu continua a convertire il tuo cuore al Vangelo di Gesù; continua ad amare le Sacre Scritture come hai sempre fatto; impara a contemplarle e continua senza posa a trasmettere quello che Dio ti chiede tramite me. Lasciati ammaestrare dalla Chiesa di mio Figlio, ma sappi che finché Dio ti terrà legato a questa vita, dovrai continuare a testimoniare la mia venuta a voi. Ti lascio pregando il Figlio mio per te.

 


 

Questo testo fu trasmesso a Giulio nel pomeriggio di mercoledì 15 aprile 2009, in occasione di un incontro di preghiera dell’associazione nella chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo.
La Santa Vergine apparve alla destra dell’altare centrale, cioè dal lato del quadro di Mosè col serpente di bronzo, seduta su di un trono e con una corona d’oro sul capo. Le sue vesti erano bianche, con un mantello blu, i capelli lunghi e neri, e nero anche il colore degli occhi. Sullo sfondo, dietro il trono, un cielo con migliaia di stelle che forse rappresentavano la discendenza promessa ad Abramo, ma è solo una nostra supposizione poiché, al riguardo, Maria non diede alcuna spiegazione. Qualcuno potrebbe sorridere leggendo l’esortazione iniziale rivolta a Giulio: “Non avere timore, va’ dai preti e dì loro...”.
In realtà c’è poco da ridere! Non perché in quest’epoca i presbiteri della Chiesa ambrosiana siano particolarmente irritabili o aggressivi, ma perché ci vuole veramente coraggio per affrontarne lo sguardo imbarazzato e sfuggente quando si parla loro di simili argomenti.
Eppure, l’apostolo Paolo aveva indicato con molta chiarezza il giusto atteggiamento da tenere in questi casi: “Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” (1Ts 5,19). Mentre l’apostolo Giovanni aveva insegnato a “mettere alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo” (1Gv 4,1).
Quindi nessuna ingenuità, creduloneria o chiusura preconcetta, ma prudenza e discernimento spirituale per distinguere i segni dello Spirito di Dio da quelli del suo Avversario o della fantasia o, a volte, della patologia di menti malate. Come ripete spesso Maria, solo lo studio profondo delle Sacre Scritture - in sintonia con la grande Tradizione e il Magistero della Chiesa - unitamente all'umile e fiduciosa preghiera allo Spirito Santo possono dare il discernimento spirituale necessario per capire l’autenticità, o meno, di simili esperienze. La conferma verrà dai frutti prodotti nella vita delle persone e delle comunità coinvolte.